Ecco un argomento tanto dibattuto e tanto importante, che spesso genera non poca confusione: l’alimentazione.
In questo articolo voglio introdurre solo qualche semplice concetto per dare la possibilità di farsi qualche domanda e magari iniziare ad osservare con un pò di consapevolezza cosa si mette nel carrello della spesa ed in particolare nel piatto.
Una disciplina base della Naturopatia e di tutte le varie medicine naturali è l’alimentazione. Questo perché gli elementi costitutivi degli alimenti esercitano nel nostro organismo (e in quello dei nostri animali ricordiamocelo bene!!) delle funzioni specifiche, che stimolano determinate reazioni biochimiche piuttosto di altre, ed agiscono, come spiegato nell’articolo sui 5 elementi, anche sugli aspetti energetici.
La principale distinzione che incontriamo in alimentazione, è quella tra gli alimenti alcalinizzanti e quelli acidificanti, ovvero tra quelli che alla fine del processo di lavorazione eseguito dal corpo, lasciano un pH residuo acido o basico. Tale aspetto è fondamentale in quanto il nostro organismo per rimanere in salute deve mantenere un pH vicino alla neutralità, ciò è permesso e attuato attraverso i sistemi tampone.
A seconda di come sono composti i vari alimenti e quindi della reazione biochimica che determinano in noi, alla fine dei conti risulteranno oppure no, nutrienti per il nostro organismo, e quindi avranno o meno apportato i minerali (e gli altri nutrienti) a noi necessari per le numerose reazioni metaboliche vitali. Nel momento in cui i minerali e le energie necessari alla metabolizzazione degli alimenti sono maggiori rispetto a quelli che rimangono al corpo come guadagno dopo il pasto, possiamo affermare che l’alimentazione è stata acidificante e non arricchente. Ecco perché risulta non di poca importanza la scelta di che cibi mangiare e come associarli (anche l’associazione è importante soprattutto in base alla costituzione!). Inoltre ricordiamoci che ogni organismo è differente e quindi ha anche delle specifiche necessità che di caso in caso vanno valutate, soprattutto in base al livello di energia e alla eventuale presenza di disfunzioni.
Nel momento in cui l’alimentazione che utilizziamo non è nutriente per il nostro organismo, esso dovrà utilizzare le sue risorse ed i suoi minerali (accumulati nei tessuti) per eseguire le funzioni necessarie a mantenere in vita il sistema. Per cui un’alimentazione acidificante, a lungo tempo comporta la perdita di minerali e l’impoverimento dei tessuti.
In modo semplificato possiamo ricordare che i prodotti di derivazione animale come le carni, i salumi, il pesce e i latticini sono prettamente acidificanti. Anche i carboidrati come il pane e la pasta soprattutto se non integrali, nonché le proteine vegetali come i legumi lo sono, ma sono molto più salutari dei prodotti animali. Tra essi esistono poi numerose variabili in seguito alla provenienza e al modo soprattutto in cui sono preparati.
Il latte di alta montagna per esempio (e i suoi derivati come i formaggi), che deriva da mucche lasciate libere di pascolare (molto più felici e serene di quelle di allevamento quindi meno ricche di ormoni nocivi come adrenalina da stress ad esempio) e soprattutto nutrite solo con erba fresca (alcalinizzante poiché ricca di minerali vitamine e fibre, non mangimi secchi senza vita e magari nemmeno vegetali!), è chiaramente molto più alcalinizzante di un latte industriale. La derivazione, la preparazione e il contenuto fanno la differenza chiaramente nella chimica del prodotto. Chiediamoci anche come vivono i nostri amici animali.
Mentre i prodotti vegetali come la frutta e la verdura sono ricche di vitamine e minerali quindi alcalinizzanti. Anche qui con numerose varianti del caso, ovvero più un prodotto è stato coltivato in modo naturale più è ricco di energia e nutrienti, e viceversa. Quindi scegliere un coltivatore di fiducia (magari a km zero per aiutare l’ambiente!) può essere l’inizio di una scelta consapevole.
La modalità con cui mescoliamo i vari alimenti e le loro quantità influenza la biochimica del nostro organismo, le nostre energie e la nostra salute. Non a caso un tempo, cosa che propone anche oggi la Naturopatia, si utilizzavano i digiuni curativi, eseguiti in determinati momenti e con modalità specifiche per favorire la purificazione e il recupero delle energie.
In definitiva un’alimentazione ricca di frutta, verdura, elementi naturali, integrali e meno lavorati possibile aiuta a mantenere il pH dell’organismo in equilibrio favorendo le normali funzioni, anche dell’intestino. Ricordiamoci infatti che la salute dell’intestino è fondamentale per la salute di tutto l’organismo e per la pulizia della mente. L’intestino è la sede delle difese immunitarie, dei processi di eliminazione delle scorie ed assimilazione di nutrienti ed è stato definito un secondo cervello proprio per la sua affinità anche con il campo delle emozioni.
Nulla è a caso, tutte le antiche saggezze erano a conoscenza di questi aspetti così importanti.
Lascio a voi tempo e spazio per iniziare a riflettere e osservare.