Il corpo e il suo assetto, come anticipato negli articoli sulle analogie, mostrano la percezione della realtà del soggetto e la modalità d’interagire con essa.
Anche la posizione dei denti parla! Essa racconta quanto si ha acquisito dai genitori e dalla famiglia di origine (tematiche che caratterizzano maggiormente l’area della mascella) e che tipo di impronta si dà alla vita (area della mandibola). Quest’ultima infatti interpreta la vita spirituale nel corpo e con la sua capacità di movimento indica l’abilità di masticare la vita e semplificarla. Il mento è la parte terminale del cranio che protende verso il mondo e più è in avanti, più la persona tende ad imprimere il proprio marchio.
Il lato destro è legato alle tematiche del maschile (forza e aggressività), mentre il sinistro a quelle del femminile interiore (sia negli uomini che nelle donne ovviamente! è l’area dell’ascolto e della creatività).
La masticazione è invece il presente. Si tratta del contatto tra i denti dell’arcata superiore e inferiore attraverso il quale si attiva la propriocezione tonico-posturale che coordina l’equilibrio del corpo. Un maggiore o minore contatto tra i denti indica la relazione più o meno conflittuale oppure simbiotica con l’ambiente. Interessante no?
Il lavoro svolto dai denti è fondamentale dunque per la masticazione corretta e per la digestione ma anche per il lavoro muscolo scheletrico svolto dal corpo. La posizione che esso assume infatti influenza la modalità con cui il soggetto percepisce il mondo e anche viceversa. In un insieme di connessioni.
Per fornire qualche spunto di riflessione si potrà dire che il quadrante primo (in alto a destra) esprime come aspiriamo a manifestarci nel quotidiano, mentre il quarto (in basso a destra) come cerchiamo di concretizzare le aspirazioni; il secondo (in alto a sinistra) come vogliamo esprimere i sentimenti e il terzo (in basso a sinistra) come cerchiamo di rendere manifesta la nostra sensibilità.
L’argomento è chiaramente ampio e complesso e la lettura del corpo implica la conoscenza e l’osservazione di moltissimi aspetti.
Essi però non hanno che la funzione di aiutare il soggetto a conoscersi meglio, a capire il suo scopo e poiché è assolutamente unico, a trovare soprattutto un equilibrio personale (tra se stesso e l’ambiente che lo circonda) che gli permetta il mantenimento della salute e la serenità.
Tutto ciò tramite una comprensione più profonda del proprio corpo.
In questo contesto la Floriterapia risulta utile proprio per aiutare la persona a rinforzarsi, a ridurre gli stress e a vedere sotto un’altra prospettiva le difficoltà, stimolando lo sviluppo delle qualità opposte ai limiti che scopre.
Bellissimi spunti tratti dal libro “I-denti-tà” di Luca Bastianello